Il Progetto “Zero vittime sulla strada” nasce per volontà di un gruppo di Rotariani della Fellowship “Cycling-to-Serve” e mira a sensibilizzare rotariani e non sul tema della Sicurezza Stradale in Italia, o meglio, dell’attuale insicurezza. Sulle strade italiane gli incidenti hanno causato oltre 3.200 vittime e 240.000 feriti ed un costo sociale di circa 17 Miliardi di euro solo nel 2019 (fonte ISTAT), un dato drammaticamente in linea con la media nazionale degli ultimi 10 anni. Numeri che pongono l’Italia al di sopra della media europea con 55 morti per milione di abitati contro i 49 dell’Unione Europea (fonte European Commission per il 2018) e a quasi il doppio del Regno Unito con 28.
La complessità del tema ha suggerito ai promotori di coinvolgere il maggior numero possibile di Soci, club e Governatori dei distretti d’Italia. Allo stato attuale sono stati coinvolti tutti i Distretti Italiani con un gruppo di lavoro molto nutrito caratterizzato da diverse competenze e professionalità. Per il nostro Club (forti dell’esperienza intrapresa con il progetto Sicuramente Guida Sicura) e in rappresentanza del Distretto 2060 ci sono i soci Gianfranco Castellan e Alberto Alpago-Novello e il socio friulano Paolo Petris.
Le cause che rendono insicure le nostre strade sono di vario genere e natura.
In primis, le strutture palesano spesso carenze nella progettazione, oltre a scarse manutenzione e illuminazione. Mancano, o sono mal fatte, le piste ciclabili e le aree pedonali. La segnaletica stradale spesso non è adeguata e abbiamo delle regole obsolete in quel Codice della Strada che da troppo tempo aspetta di essere aggiornato alle nuove esigenze dell’utenza.
Altre cause riguardano, ahimè, i fattori umani. Condizioni psicofisiche non ideali per la guida, uso/abuso di droghe, alcool e farmaci, comportamenti errati (in primis l’uso errato del cellulare o del navigatore), mancata conoscenza delle norme stradali, aggressività al volante e mancanza di “CIVILE RISPETTO” per gli altri utenti della strada.
Zero Vittime sulla Strada può sembrare un obiettivo irraggiungibile ma, come detto da Graziella Viviano, mamma di Elena, purtroppo deceduta a causa del manto stradale, anche un comune cittadino può fare la differenza, basta volerlo!