Il Rotary Club Belluno piange la morte del suo past president e presidente dell’annata 1984-1985, don Lorenzo Dell’Andrea, avvenuta questa notte all’età di 93 anni.
«Don Lorenzo è stato per il Rotary Belluno una delle colonne portanti e figura di riferimento per tutti noi soci, oltre che per la comunità tutta nei vari ambiti in cui ha operato – le parole del presidente Davide Piol – in quest’anno da Presidente del Club ho avuto l’onore di poterlo premiare per il suo cinquantesimo anno di affiliazione al nostro sodalizio. Mi porterò sempre il ricordo dei suoi occhi azzurri vivaci e del suo pensiero lucido e lungimirante che in vari messaggi mi ha sempre trasmesso. Riposa in pace don Lorenzo e continua ad illuminarci da lassù!».
Al cordoglio del Club, si sono associati fin da subito numerosi esponenti rotariani, a cominciare dai tre decani Lino Sief, Giovanni Bardin e Giuliano Fassetta, che ne ricordano la statura morale e le tante “battaglie” in qualità di giornalista e “opinion leader”.
Difficile riassumere l’intensa vita di don Lorenzo, primo sacerdote in Italia a entrare a far parte del mondo rotariano, molto attivo anche con il gruppo dei Rotariani alpinisti in montagna, ai cui raduni per decenni don Lorenzo ha partecipato. Parlando del Rotary e dei suoi “service” in Italia e nel mondo, partendo però sempre dalla realtà locale, don Lorenzo citava volentieri Dante Alighieri con i versi del “Paradiso”: «Favilla che si dilata in fiamma poi vivace».
A ricordarne la figura e la testimonianza, alcuni past president del Club. Innanzitutto, Maurizio Paniz: «Don Lorenzo ha caratterizzato un’epoca, riuscendo ad unire il profondo rispetto per i valori più autentici del cristianesimo ed una visione moderna dei rapporti sia sotto il profilo imprenditoriale sia sotto il profilo delle relazioni umane: Belluno perde un grande sacerdote ma soprattutto una grande persona».
Alle parole di Paniz, si aggiungono quelle di Alberto Alpago Novello «Don Lorenzo era sempre presente nella vita del club anche se negli ultimi anni, per l’età, non sempre “fisicamente”. Faceva sentire la sua presenza e vicinanza costante con messaggi di apprezzamento per la vita e i progetti del club e con la sua instancabile presenza alla messa di Natale del Rotary donando ai soci un prezioso e molto apprezzato esempio di fede vissuta».
E ancora il past president Gianmarco Zanchetta: «La sua dipartita ci farà mancare quella indispensabile presenza spirituale che ci accompagnava da oltre cinquant’anni», e il socio Paolo Doglioni: «Quasi ogni giorno, incontrandolo in via Mezzaterra si percorreva insieme la strada verso casa, una settimana fa avvertivo la sua fatica anche a fare pochi passi, ma lui mi rassicurò dicendomi che con la volontà si riesce a fare tutto. Salutandomi don Lorenzo mi disse che “la troppa velocità e la poca spiritualità di questo mondo porta a guerre ed incomprensioni”».
IL PROFILO
Sacerdote, canonico della Cattedrale, insegnante di materie letterarie al Seminario gregoriano e di religione nelle scuole pubbliche della città, assistente ecclesiastico del Ctg, giornalista dal 1962, professionista nel 1984, don Lorenzo Dell’Andrea è da considerarsi uno dei “pionieri” del giornalismo veneto avendo promosso nel mondo cattolico, anche quale presidente dell’Opera Diocesana San Martino Vescovo, uno dei primi gruppi editoriali “multimediali” con il settimanale diocesano “L’Amico del Popolo”, di cui è stato direttore dal 1962 al 1992, la testata “Radiopiave” avviata nel 1976, la stampa roto-offset e altri strumenti di comunicazione, compreso il Web.
È stato direttore di “Telebelluno” dal 1995 al 2016 favorendone e guidandone lo sviluppo editoriale, tecnologico e infrastrutturale.
Nel 1995 è stato insignito del Premio San Martino da parte del Comune di Belluno quale «protagonista da quarant’anni della vita culturale ed associativa della Città».
Nel 2016 ha ricevuto il Premio alla carriera da parte dell’Ordine dei giornalisti del Veneto per l’impegno professionale profuso in una «realtà socio-culturale non sempre facile nonostante l’alta qualità della vita» qual è la provincia di Belluno.
Particolarmente sensibile alle sue origini cadorine e ladine, ha fondato l’Union dei Ladign di Selva ed è autore di un Vocabolario italiano-ladino.
Instancabile viaggiatore (andò in Unione Sovietica e in Estremo Oriente ben prima dell’Ost-politik vaticana), ha organizzato e guidato centinaia di pellegrinaggi diocesani, in particolare a Lourdes e in Terra Santa, dove si è recato più di cinquanta volte fino ai primi anni Duemila. Ha seguito da vicino, con la Sala stampa vaticana, il viaggio di Giovanni Paolo II nella terra di Albino Luciani e i successivi soggiorni pontifici a Lorenzago di Cadore familiarizzando con i media di tutto il mondo, che ne apprezzarono la professionalità e la profonda cultura.